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Articles by Dennis Fisher

Giocare col fuoco

Quando ero un ragazzo, mia madre mi avvisò di non giocare mai col fuoco. Un giorno però decisi che volevo vedere cosa sarebbe accaduto se lo avessi fatto. Presi una scatola di fiammiferi e un po’ di carta e andai fuori in cortile per fare il mio esperimento. Col cuore che mi batteva forte, mi misi in ginocchio, sfregai il fiammifero e incendiai la carta.

Sentirsi abbandonati

Nel suo libro Le lettere di Berlicche, C. S. Lewis narra di una conversazione immaginaria tra un diavolo anziano e un diavolo giovane, in cui discutono sul modo migliore di tentare un cristiano. I due diavoli desiderano distruggere la fede in Dio del credente. “Non ingannarti,” dice il diavolo più anziano all’apprendista. “La nostra causa è in maggior pericolo soprattutto quando un essere umano . . . si guarda intorno e scorge un universo dal quale ogni traccia di Lui sembra essere svanita, e si chiede perché è stato abbandonato, e tuttavia continua a ubbidire”.

Riflettere la gloria di Dio

L’artista cinese del XII secolo Li Tang disegnava paesaggi arricchiti di persone, uccelli e bufali acquatici. I geniali e sottili schizzi sulla seta che Li Tang tracciava, fanno sì che egli sia considerato un maestro dell’arte cinese del disegno di paesaggi. Per secoli, artisti di tutto il mondo hanno dipinto ciò che essi vedevano nella galleria d’arte di Dio del creato: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle Sue mani” (Salmo 19:1). La Bibbia ci racconta che la nostra creatività come esseri umani viene dal fatto che siamo stati creati ad immagine del Maestro Creatore (Gen 1:27).

Servizio fedele

Avendo prestato servizio durante la Prima Guerra Mondiale, C . S. Lewis sapeva bene quanto sia duro il servizio militare. Durante la Seconda Guerra Mondiale, in occasione di un discorso pubblico, definì così le difficoltà che un soldato deve affrontare: “L’insieme di tutto ciò che temiamo nelle varie avversità . . . è raccolto nella vita di un soldato impegnato attivamente in guerra. Come la malattia, [la guerra] minaccia dolore e morte. Come la povertà, minaccia sistemazioni precarie, freddo, caldo, sete e fame. Come la schiavitù, minaccia fatica, umiliazione, ingiustizia e regole arbitrarie. Come l’esilio, ti separa da tutto ciò che ami”.

L’impronta digitale di Dio

Lygon Stevens amava arrampicare insieme a suo fratello Nick. Erano entrambi scalatori esperti ed erano già saliti sul Monte McKinley (Denali), la punta più alta degli Stati Uniti. Poi, nel gennaio del 2008, furono travolti da una valanga su una montagna del Colorado: l’incidente ferì Nick e causò la morte della ventenne Lygon. Quando, tempo dopo, Nick trovò il diario di sua sorella, provò profondo conforto: era pieno di riflessioni, preghiere e lodi a Dio. Ad esempio, un giorno aveva annotato: “Sono un’opera d’arte firmata da Dio. Eppure non ha finito con me, anzi, ha appena iniziato… Ho su di me l’impronta digitale di Dio. Non ci sarà mai un’altra persona come me . . . Ho un compito che mi aspetta, un compito che nessuno potrà fare al posto mio”.

Sopravvivere nel deserto

Negli anni Sessanta, uscì una canzone del Kingston Trio, intitolata “Desert Pete”. La ballata racconta la storia di un cowboy assetato che attraversa il deserto e trova una pompa d’acqua. Accanto ad essa, Desert Pete aveva lasciato un biglietto in cui diceva di non bere l’acqua rimasta nel recipiente, ma di usare quell’acqua per caricare la pompa.

L’albero parlante

The Dream of the Rood è uno dei più antichi componimenti poetici cristiani in lingua inglese. Il termine rood deriva da un’antica parola inglese che indica il legno, il palo della croce sul quale Cristo fu crocifisso. In questa antica poesia la storia della crocifissione viene raccontata in modo diverso, dalla prospettiva del legno della croce. Quando l’albero viene a sapere che è stato scelto per la morte del Figlio di Dio, rifiuta l’idea di essere usato in questo modo. Ma Cristo gli spiega quanto sarà di aiuto il suo legno per la salvezza di tutti coloro che crederanno.